IL TAR NON ACCOGLIE LA RICHIESTA DELLA COMUNITA’ DI SOSPENDERE I LAVORI

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IL TAR NON ACCOGLIE LA RICHIESTA DELLA COMUNITA’ DI SOSPENDERE I LAVORI

 

Con un incredibile decreto (LINK), il presidente del TAR della Sardegna ha rigettato l’istanza, presentata dagli avvocati della Comunità l’11 luglio scorso, per la sospensione dei lavori avviati il 7 luglio dalla società Paradiso Costruzioni S.r.l. 

La richiesta di un provvedimento cautelare urgente rivolta al TAR dagli avvocati della Comunità si basava sulle motivazioni già espresse nella diffida inviata il 4 luglio 2020 alla Paradiso Costruzioni S.r.l.: (LINK)

  • L’avvio dei lavori presuppone la presentazione di un progetto esecutivo, come prescritto nel permesso a costruire T013-2019, rilasciato dal Comune di Trinità e come evidenziato nell’ordinanza del TAR Sardegna n° 257/2019. Allo stato, non risulta che il progetto esecutivo richiesto sia stato presentato. Al riguardo, è stata fatta una nuova richiesta di accesso agli atti presso il Comune.

  • In ogni caso, i lavori non potevano essere avviati. Infatti, secondo le prescrizioni della VIA (valutazione di impatto ambientale) della Giunta Regionale della Sardegna n° 35/9 del 12.09.2014, espressamente richiamata negli atti propedeutici al rilascio del permesso a costruire sopraindicato, “i lavori dovranno essere realizzati esclusivamente nel periodo compreso tra ottobre e aprile”.

  • Di conseguenza, l’inizio dei lavori da parte della Paradiso Costruzioni S.r.l. è chiaramente illegittimo e contrario alle prescrizioni contenute provvedimenti citati.

E’ inutile dire che la decisione del TAR ( sulla base di una motivazione che appare del tutto pretestuosa: “non sussiste in concreto il danno di particolare gravità che giustifica la concessione delle misure cautelari monocratiche anteriori alla causa, tenuto conto che i danni lamentati non trovano riscontro non solo nelle fotografie depositate dal Comune, ma neanche in quelle depositate dalla ricorrente”), pur non pregiudicando il merito del ricorso pendente, ( che, salvo ulteriori rinvii, verrà deciso nell’udienza del 28 ottobre p.v.)  alimenta gravi sospetti sulla sua disponibilità a decidere secondo giustizia. La Comunità, infatti, non ha chiesto la sospensione dei lavori per evitare danni irreversibili, che pure potrebbero esserci, quanto, piuttosto per l’assenza dei presupposti di legittimità necessari per l’avvio delle opere, cui si aggiunge il problema, ancora irrisolto, della titolarità delle strade e delle altre opere di urbanizzazione, tra cui appunto l’impianto fognario e di depurazione. Problema, questo, che sarà oggetto del giudizio di merito del TAR nell’udienza citata.  Ma, allo stato attuale, tali opere sono ancora in carico alla Comunità e dunque l’esecuzione dei lavori è subordinata, comunque, all’autorizzazione della Comunità stessa, che nel caso specifico  non c’è stata.  Va ricordato che il Comune nel rilascio del nulla osta e dei permessi aveva condizionato  i lavori a due specifiche  condizioni : 1) il permesso da parte della Comunità all’utilizzo del progetto ( che comunque è un progetto DEFINITIVO e non esecutivo e quindi non cantierabile )  e della VIA che sono di proprietà della Comunità ; 2) l’esecuzione dei lavori su terreni pubblici. Tutto ciò evidentemente non conta!!!!! Siamo nella repubblica delle banane??

Ma vi è di più. Il giorno dopo la presentazione al TAR della richiesta di emissione di un provvedimento cautelare per la sospensione dei lavori, il cantiere, stranamente, è stato chiuso. Al TAR sono state così fornite delle foto a scavi ricoperti, dalle quali non risultava praticamente nulla circa i lavori segnalati, se non la vista dei pozzetti tipici di fognatura sul margine della strada.     

Ora, al di là dell’assenza dei presupposti necessari per l’avvio delle opere, che il presidente del TAR non ha preso in alcuna considerazione, nelle foto allegate alla richiesta di sospensione (foto 1 , 2, 3 ) si vede chiaramente che i lavori sono stati avviati scavando sul ciglio della strada Lu Nibbaroni e con la posa in opera di tubi e pozzetti. A fronte di tutto ciò, considerato che il Comune ha segnalato al TAR che non ci sono lavori in corso, ci si aspetta che i lavori non vengano ripresi. Ove ciò avvenisse, la Comunità farà in modo di documentare nel modo più adeguato danni ed abusi.

Il Consiglio di Amministrazione della Comunità 

Costa Paradiso 15 luglio 2020

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