Una proposta per rifare le fogne a Costa Paradiso ?

Lettera della Onlus ‘ Fondo Amici di Paco’
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29 Marzo 2018

Una proposta per rifare le fogne a Costa Paradiso ?

Riceviamo dalla signora Bianchini la lettera su un tema molto attuale:

Leggo su La Nuova Sardegna di oggi che due imprenditori si sarebbero 'generosamente' fatti avanti per completare il primo tratto della fognatura.
Il CdA ne è stato informato e qual è la vostra posizione in merito?
Chi sono questi due imprenditori? e quale sarebbe la contropartita?
Mi sembra strana questa proposta (su cui dovrebbe decidere solo il Comune .. e noi non contiamo nulla?) a pochi giorni dalla tanto attesa sentenza del TAR.
Ricordo che si vociferava in tal senso di una proposta del Geom. Mela in cambio dell'azzeramento della posizione debitoria delle società a lui facenti capo.
Ma se si dovessero fare i lavori non sarebbe più logico e corretto fare una gara d'appalto? o il dividere i lavori in varie tranche permette di diminuirne il valore e quindi di evitare le gare d'appalto?
Con l'occasione invio gli auguri di una Buona e Serena Pasqua.
Mi. Bianchini

3 Comments

  1. Carissimi, il problema “globale” a mio avviso ha più risvolti:
    1) il problema annoso del “a chi spetti” realizzare (e pagare) l”opera fognaria: su questo ho già detto molte volte cosa penso;
    2) il problema “tecnico-legale” delle autorizzazioni necessarie all’esecuzione: queste ci sono già, da tempo, e AD OGGI sono in capo alla Comunità;
    3) il problema dei danni arrecati alle abitazioni dei singoli, in quanto la situazione creatasi ha effettivamente danneggiato le proprietà, che di fatto sono inagibili per violazione delle norme igienico sanitarie. Di chi è la colpa? Io dico del Comune, ma allo stato delle cose questo discorso non serve a nulla, anche perchè da dimostrare per vie legali (nuove e diverse dal ricorso al TAR più volte ricordato da tutti). Per rovesciare questa situazione occorrà molto molto tempo, e lavoro di esperti (che non abbiamo), ammesso che si possa e si riesca a risalire la china dopo tutti questi anni di errori. E, come detto, su questo argomento il ricorso al TAR (pur giusto), non conta a nulla. Mettersi quindi “di traverso”, oggi, rispetto alla realizzazione, nel momento in cui le pratiche amministrative sono pronte e intestate a noi proprietari tramite la Comunità (e sono pronte da anni), qualsiasi sia il soggetto proponente (Comunità, Mela, Gravina, Pignagnoli, ecc), in presenza di normativa comunale che lo consente (giusta o sbagliata), configura a mio avviso nell’immediato una corresponsabilità al danno arrecato da parte di chi attua la strategia di interdizione. Questa cosa è sottovalutata dai più, ma continuando così prima o poi ci si ritorcerà contro.
    In conclusione: per non peggiorare la situazione, ho sempre detto che, stanti le cose, una strategia intelligente sarebbe quella di:
    – mettersi in regola, realizzando l’opera in modo autonomo, in modo da non essere attaccabili;
    – agire solo dopo nelle sedi opportune, incaricando avvocati che conoscano bene la materia, avvocati che dovremmo già avere incaricato, ma che ancora oggi (inspiegabilmente) non abbiamo, nonostante l’amico ing Yos Zorzi avesse individuato il migliore già da moltissimo tempo.
    Non vogliamo farlo? Mi va bene, ma visto che un piano alternativo non c’è, mi pare che ci stiamo suicidando.
    E comunque stiamo navigando a vista, e questo non va bene.
    Un saluto.
    Alessandro Pignagnoli

  2. Riccardo Pederzani ha detto:

    Mi sembra, leggendo la richiesta che i due gruppi Mela e Gravina rivolgono al Comune di Trinità, di trovarmi di fronte ad una “Cicero pro domo sua” che mira a garantire gli interessi dei due gruppi con poca considerazione della globalità del problema e dell’opportuno coinvolgimento nella decisione della Comunità.
    Oppure no?

  3. Claudio Pedace ha detto:

    1) la comunità è stata informata ‘per conoscenza’ del progetto a firma degli imprenditori (pubblicato su questo sito,raggiungibile dalla home page clickando in basso a sinistra)
    2) Per il momento il Comune non si è espresso in proposito, anche perché i passaggi di legge prevedono il coinvolgimento di EGAS e ABBANOA.
    3) La Comunità in questa fase non è coinvolta direttamente, anche se il CDA sta seguendo da vicino gli sviluppi della cosa, per evitare possibili abusi contrari agli interessi dei proprietari

    Sono d’accordo sulla necessità che in ogni caso tutto avvenga nel rispetto delle leggi. In questo senso è di grande importanza l’esito del ricorso al TAR che dovrebbe pronunciarsi entro la fine di aprile.

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