La foto a sinistra mostra una di queste guglie, erosa dal vento, in bilico tra mare e terra. Altre rocce hanno forme che evocano figure di animali, volti umani o mostri della nostra fantasia, come la foto qui a destra.
Il forte dislivello, le guglie, le rocce granitiche, di Costa Paradiso fanno pensare, soprattutto sul lato che volge più a Nord, ad un ambiente montano, quasi “dolomitico”, su scala ridotta, immerso però in uno tra i più bei ambienti marini d’Europa. La forte pendenza (dislivello di 250 m in poco più di un chilometro e mezzo) fanno sì che la maggior parte delle ville si affaccino sul mare e godano quindi di uno spettacolare panorama. La conformazione delle rocce isola quasi totalmente da ogni rumore, anche quando le ville sono vicine tra di loro.
Nessuna descrizione per quanto appassionata può rendere giustizia alla bellezza di questi luoghi. La fotogallery e i filmati di questo sito (che trovate qui) vi faranno capire meglio di qualsiasi descrizione, per quanto entusiastica, quale sia la bellezza di Costa Paradiso. Ai lati due belle immagini della spiaggia di "Li Cossi", incastonata fra le rocce alla foce del rio omonimo. Qui, senza un confine netto, si passa dal delicato colore rosa della spiaggia, all'acceso rosso delle rocce, al turchese del mare, al blu intenso del fiume, all'azzurro del cielo con continui cambiamenti di colore nel corso del giorno.
Nato come villaggio residenziale negli anni 60, per volontà del commendatore Pierino Tizzoni, Costa Paradiso ospitò presto persone famose e ville di altrettanto famosi architetti. Tra i primi proprietari vanno ricordati Michelangelo Antonioni e Monica Vitti nonché le loro particolarissime ville, “Le cupole”, costruite dal vulcanico architetto Dante Bini. Una delle due Cupole da lui costruite per Antonioni è rappresentata nella foto a sinistra. Negli anni successivi hanno prestato il loro contributo alla valorizzazione di Costa Paradiso altri bravissimi architetti ispirati dal particolarissimo ambiente roccioso. Tra quelli che meglio, forse, hanno saputo interpretare questo ambiente, è sicuramente l’architetto Alberto Ponis, che ha creato abitazioni “immerse” nella roccia (vedi foto a destra),o, a volte, “spalmate” su di essa, abitazioni spesso sviluppate in altezza senza che, miracolosamente, quasi sporgano dal livello del suolo, il tutto senza rinunciare a splendidi panorami dagli interni delle ville (un esempio ancora nella foto a destra).