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Facciamo l’interesse di Costa Paradiso!

Riceviamo da Diana Lanciotti questo importante contributo, che speriamo sia base di dibattito e commenti da parte di molti di voi:

 

 

Gentili signori,

durante il ponte pasquale ho avuto la felice occasione di incontrare diversi proprietari, che mi hanno chiesto aggiornamenti sulla situazione di Costa Paradiso.Purtroppo ho notato che spesso manca l’auspicata consultazione del sito ufficiale della Comunità, dove è possibile reperire le notizie che ci riguardano.In ogni caso per me è sempre un piacere poter scambiare pareri con ognuno di voi, visto il legame con Costa Paradiso che ci accomuna.

Molte persone sono preoccupate, in tanti casi risentite, per il ricorso intrapreso dal Comune di Trinità contro il CdA di Costa Paradiso, che ci rappresenta tutti. Un’iniziativa che ha provocato notevoli malcontenti e sta creando una frattura tra proprietari e operatori locali che (a torto o a ragione non saprei) sono considerati i suggeritori o i promotori di quello che è visto come un vero e proprio atto di guerra contro i proprietari stessi. Un’azione che non giova a nessuno, men che meno a chi l’ha voluta.In ogni caso si tratta di un atto incomprensibile, un capitolo bruttissimo che andrebbe cancellato subito per avviare o riavviare un dialogo tra le parti e poter scrivere, tutti insieme, una nuova storia per Costa Paradiso.

Di seguito vi riporto le mie riflessioni

Diana Lanciotti

Tutto cominciò con l’assemblea del 2011…

È un vero peccato che un posto unico al mondo come Costa Paradiso debba soffrire per le lotte, le smanie di potere, gli interessi, le speculazioni che l’hanno martoriata. Le divisioni tra proprietari, volute, cercate, alimentate, fanno purtroppo il gioco di chi dalle divisioni trae vantaggio. Ogni tanto sembra che si arrivi a una soluzione condivisa tra Comunità di Costa Paradiso e Comune di Trinità d’Agultu, ma poi interviene qualcosa (o qualcuno) che manda tutto a monte. A rimetterci non siamo solo noi proprietari, ma anche e soprattutto l’economia di tutto il territorio. L’impasse sta bloccando ogni attività e mettendo in ginocchio operatori e artigiani. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

L’ultimo atto di quest’incredibile guerra è il ricorso da parte del Comune di Trinità d’Agultu contro il CdA di Costa Paradiso: il CdA che rappresenta noi proprietari, eletto democraticamente, affinché espleti il mandato stabilito nell’assemblea del 2017. Si tratta perciò di un atto (qualcuno l’ha definito una dichiarazione di guerra) contro TUTTI noi proprietari. Proprietari di cui ho raccolto gli umori in questo ponte pasquale, e che non sono molto sereni nei riguardi di chi ha generato questa insostenibile situazione e continua a trattarci come limoni da spremere… o polli da spennare, fate voi. Aumentano l’esasperazione e la volontà di reagire: qualcuno medita di ricorrere alla magistratura, altri a una sorta di sciopero bianco o altre forme di protesta che si ripercuoterebbero pesantemente sull’economia locale e inasprirebbero ulteriormente le tensioni, facendo la gioia di chi dalle tensioni e dalle situazioni ambigue pensa di trarre vantaggio.

Ma come siamo arrivati a questo stallo e a questa conflittualità protratta? Alla fine la situazione è semplice, nella sua assurdità. Analizziamola insieme.Nell’assemblea del maggio 2011 (che “incautamente” è stata evocata nel ricorso promosso dal Comune di Trinità d’Agultu contro il CdA di Costa Paradiso, cioè contro tutti noi proprietari), erano presenti solo 19 persone (in buona parte morose, perciò senza diritto di partecipare, raccogliere deleghe e votare), le quali, in barba al regolamento, decisero che noi proprietari avremmo dovuto pagare la fognatura, con un costo ipotizzato di 10 milioni di euro (minimo!). *Da quell’infausto giorno e da quella sciagurata decisione, sulle nostre teste pende la spada di Damocle di una spesa ingente, dei conflitti col Comune, delle minacce di chiusura, del disastro ambientale. E tutto per colpa di un colpo messo a segno da un manipolo di persone che hanno preso una decisione così grave sulla pelle e sul portafoglio degli altri. Tanti altri: oltre 2000 proprietari! Proprietari silenti, che non si erano mai presi la briga di capire come stavano davvero le cose. E così si pensava che quella spesa fosse ineluttabile, e solo alcuni (ATCP + altri) intrapresero il famoso ricorso al TAR, osteggiato, guardacaso, dal CdA di allora.CdA in cui (autoeletti nella suddetta assemblea dall’esigua minoranza che aveva spazzolato deleghe a gogò) sedevano proprio coloro che hanno deciso per tutti noi, contro di noi, di farci pagare dieci milioni di euro (minimo!)…

10 MILIONI DI EURO! Già, ma che cosa volete che siano? Quisquilie, per gente come noi a cui, notoriamente, i soldi crescono sugli alberi…Nessuno, all’epoca, sembrava conoscere la normativa che impedisce che dei privati gestiscano opere pubbliche (acquedotto, fognatura, strade, eccetera). Così la faccenda, partita negli anni ’60, va avanti come se nel frattempo le leggi non fossero cambiate. E nessuno dice che la fognatura, in quanto opera pubblica, appartiene al Comune ma che a pagarla non sarà né il Comune né i proprietari. In proposito va ricordato che, pur non essendo la fognatura (e perciò il depuratore) di nostra proprietà, il precedente CdA di Costa Paradiso ci ha fatto pagare oltre 300 mila euro per opere di manutenzione straordinaria del depuratore. Soldi che non avremmo dovuto pagare… eppure li abbiamo pagati, anche se non si capisce a che titolo, se non quello di… “polli da spennare”! In altre parole: l’alternativa furbescamente sventolata “o pagano i proprietari o paga il Comune” non esiste, perché in ogni caso non sarà il Comune a dover pagare la fognatura (pur essendone il legittimo proprietario), ma sarà Abbanoa a prendersene in carico realizzazione e gestione e saremo noi, nel tempo, a pagarla tramite le bollette dei consumi dell’acqua, secondo le normative e le tariffe vigenti.

Quindi, perché mai il Comune insiste a pretendere che siamo noi proprietari a pagarla tutta e subito, quando non sarebbe in ogni caso lui a doverla pagare?

Perché mai questo voler spremere ancora, e ancora, e ancora, gente che al territorio ha sempre dato tanto in termini di risorse economiche, ma non solo?

Vogliamo fare i conti di quanto ognuno di noi ha investito economicamente ma anche emotivamente in questo posto, e di quanto poco abbia avuto in termini di accoglienza e servizi? Per non parlare del rispetto che, in qualità di “polli da spennare”, non ci è riconosciuto. 

Il o noi o voi” (noi proprietari di Costa Paradiso o Comune di Trinità) è una favola, una diatriba infondata che non ha ragione di esistere. Esiste solo perché qualcuno spera di trarre vantaggio (e profitto) nel far sì che Comunità di Costa Paradiso e Comune di Trinità non raggiungano un accordo secondo la legge. Risultato è la perenne e insensata contrapposizione (che in certi casi sfocia in ostilità) tra trinitaiesi e “continentali”, perché qualcuno ha fatto credere ai primi che noi proprietari intendiamo far pagare a loro qualcosa di cui “godremmo” solo noi (come se non godessero in realtà tutti, e qualcuno ben più di noi stessi proprietari, se Costa Paradiso funzionasse a dovere). Mi è capitato, e so che è capitato a tanti di voi, di sentirmi dire: «Voi proprietari non volete fare la fognatura… volete farla pagare ai trinitaiesi”.»

NON È VERO. È UNA COLOSSALE PANZANA. Un’emerita fanfaluca. Un penoso equivoco creato ad arte per intorbidare le acque e seminare zizzania.

E allora vien da chiedersi perché, a chi giova raccontare queste frottole che creano sfiducia e divisioni anziché fiducia e collaborazione. E perché, quando si cerca di evidenziare i problemi e proporre soluzioni, si alza sempre quello (o quella) che risponde: «Non le va bene così? Vada da un’altra parte»? In realtà, continuando a far finta che tutto vada bene non si va da nessuna parte… Oddio: noi proprietari un’altra parte dove andare ce l’abbiamo tutti… non altrettanto si può dire di chi qua ci deve vivere e dovrebbe sapere che solo collaborando, dialogando e rispettandosi si può trovare una soluzione valida per tutti.

Perché, invece, esistono queste illogiche contrapposizioni?

Io un’idea me la sono fatta: dopo l’iniziale collaborazione tra Comune e proprietari, sono arrivati gli speculatori e Costa Paradiso, da perla della Gallura quale era, è diventata la classica mucca da mungere. A costo di deturparla, svilirla, distruggerla, si è dato fondo a tutte le possibilità per sfruttarla nel peggiore dei modi, pensando che la cuccagna sarebbe andata avanti per l’eternità.Invece è arrivata la crisi, è mancata l’acqua, le morosità sono salite alle stelle…Ma tanto, pensava qualcuno, ai proprietari gli va bene tutto: quelli vengono qua solo per godersi la villeggiatura… Già, perché parlare di proprietà sarebbe troppo: non si viene qua perché è casa nostra, che abbiamo comprato in molti casi col sudore della fronte, ma perché qualcuno ci concede graziosamente di venire in villeggiatura… di essere ospiti in casa nostra! 

Ma non mi dilungo su questi aspetti… Il fatto è che questo posto lo amiamo alla follia, ma per certi versi pare ci respinga. Eppure gli abbiamo dato tanto! Il problema, per chi pensava che la storia potesse andare avanti per sempre, è che a un certo punto i proprietari si sono svegliati e, accipicchia, non gli è più andato bene di essere fatti fessi, di dilapidare i propri soldi per pagare per chi non paga e accollarsi costi che sono di competenza altrui (acquedotto, fognatura, depuratore, strade).

E così hanno incominciato a far valere i propri diritti iniziando, ad esempio, con l’eleggere un nuovo CdA e dargli il mandato di riportare tutto nell’ambito della legalità per poter dare un futuro a Costa Paradiso. E infatti, sostenuto dalla stragrande maggioranza dei proprietari che l’ha eletto, l’attuale CdA si sta muovendo secondo il mandato ricevuto.

Una sventura per chi, invece, continua a raccontarla diversa da com’è, e fa credere al Comune di Trinità che il nostro CdA sia malvoluto, impopolare, inviso e che mandandolo a casa e ricreando le vecchie alleanze si possa tornare alla vecchia maniera. Ma ormai la vecchia maniera esiste solo nei sogni, e a sognarla è giusto uno sparuto gruppuscolo che sta tentando l'ultimo disperato assalto alla diligenza. Non riesco a capire se rendendosi conto di essere alla frutta, oppure illudendosi di poterci riuscire in qualche modo, a costo di svendere il futuro di Costa Paradiso. Fatto sta che le informazioni che partono da costoro e arrivano in quel di Trinità d’Agultu sono pesantemente fuorvianti per chi, a Trinità d’Agultu, deve prendere delle decisioni le cui conseguenze riguardano Costa Paradiso

Ma non è come la raccontano. I proprietari di Costa Paradiso sono solidali e compatti nel volere tre cose: la legalità, la tutela del territorio e il rispetto dei propri diritti. Senza portar via niente a nessuno, senza farsi portare via niente da nessuno.Indietro non si torna. Sarà meglio andare avanti, tutti insieme, verso un comune obiettivo, per uscire dall’impasse che anni di confusione e pressappochismo hanno generato. Senza pensare a battere l’avversario, per il semplice motivo che l’avversario non c’è. Questi tiramolla si riverseranno negativamente su un’economia già ridotta al collasso. Siamo tutti sulla stessa barca. Cerchiamo di non farla affondare.

Diana Lanciotti

*Qualcuno non si è forse reso conto, evocando l’assemblea del 2011, di essersi tirato la zappa sui piedi. Andando a spulciare le carte è infatti emersa la verità, che pochi conoscevano: che a decidere una spesa di svariati milioni a carico di oltre duemila proprietari è stato un numero esiguo di proprietari/imprenditori. Diciannove, di cui la maggior parte morosi, e perciò non aventi diritto di partecipare all’assemblea, di raccattare deleghe e di votare. Peggio: a decidere, alla fine, bastarono due persone (di cui almeno una morosa) che, da sole, raccolsero deleghe sufficienti per avere la maggioranza…Vi rendete conto? Sono bastate due persone (di cui sarebbe bene conoscere nomi e cognomi…) per decidere di far spendere (almeno) dieci milioni di euro a oltre duemila persone! Come vogliamo chiamarlo? Colpo di mano? Colpo basso? Imbroglio? Rapina? Abominio?A proposito: sarebbe interessante sapere se coloro che all’epoca diedero fiduciosamente la delega ai soliti pochi fossero stati da questi informati che le loro deleghe sarebbero servite a votare per la fognatura pagata da noi proprietari… Ma qualcosa mi dice che i raccoglitori di deleghe non si preoccuparono di informare i deleganti dell’uso (o abuso?) che avrebbero fatto dei loro voti.
Qualcuno di voi si ricorda come andò, e a chi diede la delega in quella circostanza? Gli ha mai chiesto se quella delega venne usata a favore dei proprietari o contro? Se non l’avete fatto finora, potrebbe essere arrivato il momento di chiedere lumi. Dall’analisi dei voti, infatti, parrebbe proprio che chi si è fidato sia stato fregato…
P.S. In quanto al ricorso del Comune di Trinità contro il nostro CdA, cioè contro tutti noi proprietari, c’è da sperare che da qui al 14 maggio, giorno dell’udienza che gli avvocati del Comune hanno affannosamente voluto anticipare rispetto alla data fissata dal giudice (ma quanta fretta di… defenestrare un CdA legittimamente eletto e che finalmente sta lavorando per il bene di Costa Paradiso e perciò di TUTTI coloro che hanno legami col territorio, proprietari e anche operatori…), qualcuno faccia presente agli autori del ricorso che non ha senso proseguire per quella strada, una strada molto scivolosa, che porta dritto nel baratro. 
Non vorrei mai che da un atto di guerra, come tutti l’hanno inteso, si scatenasse una vera guerra, che mieterebbe troppe vittime: in primis coloro che s’illudono che mandare a casa questo CdA cambi qualcosa.
Se pensano di delegittimare questo CdA, il prossimo che eleggeremo a rappresentarci sarà altrettanto determinato nell’ottenere ciò che serve a Costa Paradiso e che la legge impone. Non ci sono storie.

D.L.

 

7 Comments

  1. Voglio pubblicamente ringraziare la Sig.ra Lanciotti per il Suo civile e costante impegno a tutela di chi come giustamente affermato “ha realizzato con il sudore della fronte il sogno di possedere una casa a Costa Paradiso”. A mio sommesso avviso, per quello che sta accadendo, sarebbe forse utile il ricorso alla Procura della Repubblica, visto che l’arroganza e l’impudicizia di chi fino a ieri ha fatto il bello ed il cattivo tempo con la complicità dei precedenti amministratori ci sta causando serissimi problemi.
    Cerchiamo di essere uniti veramente, poichè nessuno di noi proprietari è uno sprovveduto e dobbiamo dimostrarlo a tutti coloro i quali la pensano diversamente.
    Un cordiale saluto.
    Mauro Marciano

  2. È fuori dubbio che “uniti si vince”! Pertanto tutto il nostro sostegno a questo CdA. Buon proseguimento di lavoro.

  3. Buon giorno a tutti,
    precisando che ritengo illegale postare in questo sito i debiti dei proprietari di questo villaggio , gradirei quantomeno che questa lista venga aggiornata più spesso .
    Trovo scandaloso che dopo 5 mesi molti di noi risultino ancora morosi dopo aver saldato tutto ed anche dato un anticipo.
    Inoltre sarebbe carino sapere di quanto è scesa la cifra totale del debito di CP.
    Certa di far cosa gradita, con questa mia, a più di un propritario che come me ha letto il proprio falso debito su questo sito, resto in attesa di un vostro pronto riscontro.

    • Claudio Pedace ha detto:

      Gentile signora Lucchino, i dati relativi alla situazione economica dei proprietari sono pubblicati in area riservata, con accesso con password, ottenibile esclusivamente dai proprietari stessi. Non si tratta di un post…..La pubblicazione annuale di questi dati è prassi in tutti i condomini (nel nostro caso non si tratta strettamente di un condominio, ma, per molti versi, siamo assimilabili). D’altra parte avere un debito in corso non significa essere moroso: lo stato di morosità viene formalizzato con lettera di diffida, secondo una prassi che potrà trovare in dettaglio nel Regolamento della Comunità, consultabile su questo sito. I dati sulla situazione economica e sulla riduzione del debito della Comunità, dall’insediamento di questo CDA nel marzo 2017 ad oggi sono stati ripetutamente pubblicati, sia nei due bilanci annuali consuntivi già presentati, che in numerosi articoli pubblicati sul sito. In proposito dovrebbe aver ricevuto anche alcune Newsletter, sempre dal sito ufficiale della Comunità http://www.territoriocostaparadiso.it. E’ in corso di completamento il bilancio consuntivo triennale, che verrà presentato alla prossima assemblea. Sicuramente nelle nostre comunicazioni ci sono tuttora imperfezioni ed errori, che cercheremo, anche grazie ai suggerimenti dei proprietari, di migliorare e correggere. La lista cui fa riferimento sarà aggiornata entro giugno. Quello che le posso dire, relativamente ai nostri conti, è che ora sono in ordine: pagati definitivamente i debiti con Abbanoa (quasi 1 milione di euro) e i debiti con l’INPS, le nostre difficoltà restano legate alla persistente morosità di oltre 1 milione e 300.000 €. Una notazione finale sul sito: questo è il sito ufficiale della Comunità, voce dei proprietari di Costa Paradiso, ma soprattutto sito di servizio, che cerca di dare completezza di informazioni sulla Comunità, trasparenza dei dati amministrativi, prontezza di risposta ai quesiti. Lo stiamo gestendo senza fare ricorso a costose softvare house, con le nostre risorse (modeste). Grazie per il suo contributo

    • Diana Lanciotti ha detto:

      Chiedo scusa, ma non capisco perché il commento sia stato fatto al mio post che non ha nulla a che fare con il commento stesso.
      Mi sarei aspettata, piuttosto, commenti sulla situazione incresciosa che stiamo vivendo, dovuta al fatto che questo CdA, democraticamente eletto a rappresentare TUTTI noi proprietari, sta pestando qualche piede presumibilmente abituato a camminare in terreni melmosi, e invece a disagio quando si tratta di camminare nell’ambito della legge.
      Questo o qualcosa di simile, mi sarei aspettata di leggere. Non una levata di scudi perché, ancora una volta, il CdA che abbiamo eletto fa quello che gli compete e che gli viene chiesto a gran voce: chiarire le posizioni contabili di tutti i partecipanti.
      Se non c’è coesione ma tanta contrapposizione, alimentata da chi passa le sue giornate a “indottrinare” persone che ascoltano le chiacchiere invece di informarsi direttamente alla fonte, se non si sa distinguere tra chi le cose le sa e chi se le inventa, non ne verremo mai fuori. E ci sarà sempre il furbo di turno che se ne approfitta. Divide et impera…
      Grazie per l’attenzione

      Diana Lanciotti

  4. Paparella giovanna ha detto:

    Ben detto signora Diana ,e ora di metterci tutti la faccia e farci sentire. un abbraccio

  5. Diana Lanciotti ha detto:

    Grazie per aver pubblicato queste riflessioni, scaturite da diversi colloqui con proprietari stupiti ed esasperati.
    In quanto a sperare in commenti, ne ho ricevuti parecchi in privato da chi ha letto la mia email. Alcuni sono intervenuti sul mio sito, però quasi tutti mi chiedono “l’anonimato”. Molti si complimentano e mi incoraggiano nella mia “battaglia”. Come ho scritto ad alcuni di loro, non possiamo pretendere che il CdA o qualche singolo proprietario “combatta” per tutti, senza far sentire la nostra voce ma sussurrando solo in privato. È ora che, tutti insieme, ci mettiamo la faccia e un po’ del nostro tempo. Sennò tanto impegno finirà sprecato. E quando tutti se ne accorgeranno (e allora protesteranno indignati) sarà troppo tardi.
    È un peccato che, pur trattandosi dell’interesse di tutti, molti preferiscano starsene alla finestra a guardare e magari, se le cose non vanno come devono, criticare e protestare.
    O ci mettiamo la faccia tutti insieme, o torneranno quelli di una volta a spremerci e a fare il bello e cattivo tempo. Se non vogliamo che tornino i tempi in cui uno sparuto gruppo di morosi decide per tutti noi, com’è successo nel 2011, nessuno può tirarsi indietro e ognuno deve fare la sua parte.

    Buon lavoro

    Diana Lanciotti

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