I RIFIUTI SONO COMPETENZA DEL COMUNE E DI AMBIENTE ITALIA

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I RIFIUTI SONO COMPETENZA DEL COMUNE E DI AMBIENTE ITALIA

 

Continuiamo a  ricevere proteste e segnalazioni da parte dei proprietari per il deplorevole stato delle isole ecologiche e più in generale dei  depositi di materiale di ogni genere, in particolare resti di cantiere, arredi rotti ecc.

   

Vogliamo ricordare solo gli ultimi passaggi di una questione annosa che per molti anni ha visto la Comunità sostituirsi, per amore dell’ambiente e nell’interesse dei proprietari, a chi doveva occuparsi  della gestione dei rifiuti, per cui incassa una corposa TARI:

  • Nel 2019 è stata sequestrata l’area che la Comunità aveva messo a disposizione del  Comune per la raccolta degli sfalci (  negli anni precedenti la Comunità aveva perfino gestito, a proprie spese,  la trasformazione degli stessi  sfalci !), in quanto la Forestale aveva riscontrato un elevato rischio di incendi e di possibile danno ambientale

  • L’area è stata sotto sequestro per oltre un anno e la Comunità ha risposto anche penalmente (nella persona del Presidente) per il danno ambientale

  • Attualmente l’area è stata dissequestrata, ma non può, ovviamente, essere utilizzata per gli sfalci, né la proposta fatta dalla Comunità ad Ambiente Italia di una cessione ella stessa  (al prezzo simbolico di 1 €) ha trovato alcun riscontro

  • Le isole ecologiche ,a suo tempo costruite a spese della Comunità e finora manutenute dalla stessa, devono essere prese in carico da Ambiente Italia, quando si deciderà a rispondere alle nostre richieste in tal senso.

 

E’ chiaro che la Comunità allo stato attuale non può fare altro che segnalare (come ogni proprietario che riscontri elementi di rischio ambientale) alle  autorità competenti (Comune, Forestale in primis) abusi e depositi impropri  E’ finito il tempo della ‘buona volontà’, del prelievo a pagamento degli sfalci dai lotto che ne facevano richiesta.

Anche in quest’occasione abbiamo inviato al Comune e per conoscenza alla Forestale PEC  con denuncia documentata con foto delle situazioni peggiori.

Ci auguriamo che i proprietari si uniscano a noi in una protesta energica  ed efficace.

Il Consiglio di Amministrazione della Comunità

Costa Paradiso  24.06.2013

 

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1 Comment

  1. Diana Lanciotti ha detto:

    Questo posto meraviglioso ha avuto la sfortuna di essere quella che una persona del luogo, tanti anni fa, definì una “mucca da mungere”, capitata nelle mani avide di chi non la ama e non la rispetta. Purtroppo è così, finché ci sarà chi continuerà a considerarla tale e considerare noi proprietari dei semplici vacanzieri, senza diritti, che devono stare zitti e buoni e pagare tasse spropositate rispetto a servizi inesistenti.
    Sono stata recentemente a Golfo Aranci, un luogo piuttosto anonimo che, da villaggio di pescatori e semplice scalo dei traghetti, è diventato un gioiellino: ben tenuto, valorizzato da un’amministrazione illuminata e lungimirante. Eppure è niente di che. Costa Paradiso sarebbe paesaggisticamente il posto più bello del mondo, ma una visione ombelicale del “porto a casa oggi” (e del domani chissenefrega) ha portato allo sfacelo che stiamo constatando. A uno sfruttamento massivo del territorio, dove la caratteristica che salta all’occhio è la mancanza di decoro e di una visione a lungo raggio e lungo termine. Quel che conta è “mungere la mucca”, senza badare se la mucca è ormai stremata o produce latte avariato.
    Mi pare impossibile che in giro, fuori da qua, ci siano posti in cui si vede l’impegno a rispettare il territorio, a valorizzarlo e a collaborare con i proprietari delle case, anziché mazziarli a ogni pie’ sospinto.
    L’anno scorso la situazione dei rifiuti era la stessa. Ne hanno scritto i giornali e qualcuno si è indignato perché abbiamo “osato”… parlar male di Costa Paradiso. Ma certo, continuiamo a nascondere le briciole e anche la carne putrefatta sotto il tappeto. Continuiamo a prenderci in giro dicendo che è il posto più bello del mondo. Cosa che, secondo taluni, dovrebbe bastarci e giustificare l’accettazione di qualunque porcheria venga commessa ai danni nostri e dell’ambiente.
    Che cosa volete? Che pretese avete? Siete nel posto più bello del mondo, no? E per meritarvelo avete solo da pagare e ringraziare… Siamo o non siamo, noi proprietari, un “orpello”, come siamo stati pubblicamente definiti?
    Adesso c’è da decidere: se vogliamo continuare a subire, pagare senza avere nulla in cambio ma smettere a questo punto di lamentarci perché alla fine siamo complici di una situazione vergognosa, oppure se è ora di alzare la cresta. Abbiamo scaricato sul CdA tutte le responsabilità, anche quelle che tutti noi singoli dovremmo assumerci, uno a uno: andate avanti voi, che a me scappa da ridere. Comodo. Li abbiamo votati e da quel dì ce ne siamo fregati. Fate voi, io voglio venire qua a godermi questo posto e non voglio avere rogne. Grattatevele voi, anche per me.
    È comprensibile che si voglia venir qua a trascorrere periodi sereni, ma i risultati di questo disinteresse verso le sorti di un posto per il cui bene dovremmo essere tutti attivamente partecipi li abbiamo sotto gli occhi.
    Cosa vogliamo fare? Continuare a lamentarci… in silenzio, o farci valere, essere protagonisti attivi della vita di Costa Paradiso? È arrivato il momento di decidere.

    Diana Lanciotti

    P.S. A chi stesse pensando di riminacciarmi, riscrivermi messaggini intimidatori, ridenunciarmi per mettermi a tacere, ricordo che ho consegnato un memoriale a colleghi giornalisti che aspettano solo il la per scoperchiare il pentolone. Cercare di far tacere un giornalista non è mai buona cosa. Si rischia di farsi tanta bua.

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