Cinghiali: un problema reale, non una minaccia

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Cinghiali: un problema reale, non una minaccia

Lo scorso  martedì 12 dicembre in Comune c'è stato un incontro ,convocato dalla prefettura, per affrontare il problema della sovrapopolazione di cinghiali nell'area di Costa Paradiso. Stranamente la Comunità non era stata invitata, verosimilmente per dimenticanza, e  abbiamo ritenuto opportuno che il geometra Serra partecipasse all'incontro. Ecco quanto relazionato da Giovanni Serra:

'Premetto che la riunione si è resa necessaria perché la Prefettura ha chiesto notizie e possibilmente soluzioni in merito alla denuncia inoltrata da un residente di Costa Paradiso inerente il presunto attacco fatto da un cinghiale al suo cane.

L’argomento “cinghiali e possibili soluzioni” era già stato trattato l’anno passato, ma non essendo presente, non conosco i contenuti  a parte qualche cenno riassuntivo emerso nel corso della riunione .

Erano presenti: il Sindaco ed alcuni assessori, il funzionario delegato dalla Provincia, i Rappresentanti della Stazione Forestale di Trinità, quelli dell’Ispettorato Forestale di Tempio, una rappresentanza dei cacciatori di Lu Colbu (area di caccia di pertinenza), i Sig.ri Errico e  Lanciotti (associazione 'Amici di Paco') . Era assente il delegato della Prefettura, promotore dell’incontro.A parte le scaramucce iniziali tra chi ipotizzava un abbattimento selettivo di cinghiali già in questa stagione venatoria e chi riteneva tale soluzione un delitto con l’aggravante della premeditazione, presa la parola il dr. Columbano, delegato della Provincia, esperto in materie ambientali faunistiche, il tutto è stato ricondotto nei giusti binari e si è addivenuti a degli accordi, che saranno trascritti dallo stesso, verbalizzati  e mandati in visione a tutti i partecipanti alla riunione, prima del loro inoltro all’assessorato regionale all’Ambiente per le determinazioni del caso. Quel documento sarà quello ufficiale e appena lo riceveremo lo pubblicheremo fra i  documenti  nell'archivio del  nostro sito.
Comunque tutti hanno riconosciuto che:

  1. nel Territorio di Costa Paradiso insistono “tanti” cinghiali e che la causa di una tale concentrazione, soprattutto nel periodo estivo, è data dal fatto che gli stessi trovano facilmente cibo offertogli inopportunamente dai villeggianti;
  2. per loro indole, se non minacciati, (cane o cacciatore che gli spara contro, o minaccia ai piccoli ) non attaccano l’uomo;
  3. anche pochi esemplari sono in grado di devastare grandissime superfici di prato verde o giardini in generale, in pochissimo tempo. Tra l’altro è stato evidenziato che nei mesi “di caccia” da novembre sino al 31 gennaio, la Regione non paga i danni causati nelle loro scorribande;
  4. non è pensabile di fare battute di caccia all’interno del Territorio di Costa Paradiso, sia con postazioni di tiro all’interno che all’esterno con la sola battuta dei cani nella lottizzazione;
è stato preso atto che:
  • dall’incrocio sulla Provinciale sino alla sbarra, sul lato sinistro in entrata, dal ciglio della strada stessa sino alla linea tagliafuoco è possibile esercitare la caccia, anche ai cinghiali, anche se risulta poco praticabile vista la ridotta superficie d’azione;è stato concordato che, nel breve periodo:
  • Il Comune emanerà un' ordinanza di divieto di foraggiamento ai cinghiali sulla base della legge N. 221 del 28 dicembre 2015;
  • la Provincia, tramite suo personale, in concorso con “la Forestale” di Trinità, monitorerà il Territorio di Costa Paradiso per la conta dei cinghiali che abitualmente “villeggiano” all’interno;
  • la Comunità darà massima rilevanza all’argomento, sia con i proprietari, tramite il sito e newsletter, sia ai villeggianti affittuari con depliant da consegnare alle agenzie per la diffusione  e cartelli (pochi) sul territorio;
  • Agenti della Forestale e Vigili Urbani s’impegneranno per far rispettare l’ordinanza in particolare nei mesi estivi.
Si è programmato anche altro, soprattutto se dalla conta dei cinghiali dovesse scaturire un improbabile cifra consistente, ma ritengo sia meglio lasciar perdere in questa fase.

Allego alla presente estratto della Lg 221 del 2015 ed estratto della Lg 157 del 1992 richiamata per le sanzioni.
Giovanni  Serra

Allegato Lg 221 del 2015

Allegato Lg 157 del 1992

 

 

7 Comments

  1. Già in una precedente lettera inviata al nuovo cda non appena eletto avevo fatto presente fra le altre cose che sarebbe stato opportuno intervenire sul problema cinghiali. È ovvio che se al di fuori di Costa Paradiso si cacciano e qui no potrebbe crearsi veramente all’interno di CP un’oasi di ripopolamento e rifugio considerato anche il fatto che nel periodo estivo vengono aiutati ad alimentarsi dagli abitanti. Vivo tutto l’anno a Costa Paradiso e sono del parere che i cinghiali siano in aumento e in ogni caso siano troppi. Sono sempre animali che possono in determinate condizioni diventare aggressivi per uomo e animali domestici , causano incidenti stradali e possono trasmettere malattie. Parliamo di animali (femmine) con cicli estrali ripetuti per diversi mesi all’anno , gravidanza breve ( circa 114 giorni)e nidiate numerose (media 6/7) quindi molto prolifico. Qualcosa bisogna fare per diminuirli decisamente e veramente mi dispiace che qualcuno sottovaluti il problema anche fra persone che dovrebbero essere competenti.

    • Claudio Pedace ha detto:

      Sono d’accordo. Dobbiamo partire dalle scelte che possiamo fare noi senza il ricorso alle doppiette: prima di tutto scoraggiare (anche con l’aiuto della forestale e di qualche multa o denuncia)la pessima abitudine di dare da mangiare agli animali , e su questo la Comunità sta predisponendo un piano di informazione adeguato, da implementare attraverso alberghi, residence e agenzie di affitto, poi migliorare in modo sostanziale il sistema di deposito e raccolta rifiuti, specie per quanto riguarda l’umido. La collaborazione di tutti i proprietari è essenziale per tutte e due le azioni

  2. Maurizio Rossi ha detto:

    Be, che dire, in merito alla presunta aggressione al mio cane mentre era al guinzaglio di mia moglie ci sono le foto inviate agli organi competenti che poco hanno di presunzione dato che mostrano chiaramente la ferita ricevuta.
    Il fatto poi che la Comunità non sia stata invitata alla riunione, nonostante ptrebbe essere ritenuta corresponsabile visto che gestisce il nostro territorio, è comunque indice di una mancanza di considerazione.
    Il fatto poi che i cinghiali, per loro indole, non sono aggressivi se non minacciati rappresenta una palla storica anche a detta degli esperti del Museo di Scienze Naturali di Milano e di Genova da me consultati sull’argomento.
    Basterebbe in effetti leggere le numerose pubblicazioni al riguardo e gli articoli apparsi su importanti quotidiani relativi proprio all’attacco perpetrato dai cinghiali nei confronti di cani con loro accompagnatori e a persone, NON CACCIATORI. Non parliamo poi degli incidenti stradali causati.
    I cinghiali d’inverno sono più aggressivi per due semplici motivi: il primo è la scarsità di cibo ed il secondo è che le nascite, oltre che al classico periodo primaverile, avvengono – nelle Regioni temperate come la Sardegna – a fine estate e le scrofe si prendono cura dei piccoli per periodi che vanno anche oltre ai canonici 4 mesi.
    Parlando per i più sporovveduti preciso che la “malattia di Lyme” a cui accenna l’Ing. Guiducci è una malattia infettiva causata da un batterio che infetta le zecche, i cinghiali ne sono pieni, che poi la trasmettono a animali e uomini. La malattia di Lyme è la malattia che nel mondo si diffone più rapidamente dopo l’AIDS (studio universitario pubblicato dal New York Times); a questa si aggiunge poi anche la RICKETTSIOSI che è una malattia patogena sempre portata dalle zecche, dalle pulci e dai pidocchi.
    Accenno inoltre che in molte Regioni e Paesi esteri, effettuano battute di caccia mirate con cani e reti per non uccidere i selvatici ma per regolarne il numero spstandoli in altre zone.
    Scusate per le precisazioni ma mi sto facendo una cultura in merito che va al di la delle mere supposizioni.
    Maurizio Rossi

    • Claudio Pedace ha detto:

      Consentitemi una precisazione sanitaria: la malattia di Lyme ( o Borreliosi) ha a che fare con le zecche, che ne sono i vettori( lo stesso vale per la rickettsiosi, che in questo caso c’entra poco), che in determinati periodi dell’anno possono essere ospitate da qualunque animale selvatico e non, che si muova nella macchia e non solo. Il cinghiale è soltanto uno dei tanti ospiti potenziali, come i cani , le pecore , le volpi ecc. Aggiungo che lo scorso anno presso il nostro ambulatorio sono state osservate un paio di sospette punture di zecca, trattate con la normale prevenzione antibiotica, guarite perfettamente, senza conseguenze a distanza di tempo . Un’ultima notazione: si tratta di malattia rarissima in Sardegna ( vengono segnalati una media di 1 – 2 casi all’anno), più frequente in alcune regioni del nord (Trentino). Da quanto detto è evidente che la prevenzione non si fa sopprimendo gli animali, ma gestendo al meglio l’eventuale morso di zecca (sempre bene rivolgersi a personale sanitario, anche per la rimozione della zecca).

      • Maurizio Rossi ha detto:

        Gentile Dott. Pedace, Lei risponde e le sono grato ma non può interpretare sempre come vuole lei. Basta leggere bene.
        Nessuno ha mai parlato di abbattimento dei cinghiali ma solo di contenimento del fenomeno mediante battute con cani e reti per la cattura e consentirne il trasporto in altre zone. Nessuno ha poi detto che sono i cinghiali a portare le accennate malattie ma le zecche di cui sono infestati ben più, per mole, di altri selvatici.
        Saluti e buone feste.

        • Claudio Pedace ha detto:

          Caro Maurizio, ricambio gli auguri. Per quanto riguarda le malattie il buon cinghiale è uno dei tanti ospiti (incluso l’uomo) da cui le zecche traggono il loro nutrimento (sono infatti ematofaghe): per fortuna la borrelia non è endemica in Sardegna, e quindi il rischio di malattia è veramente minimo, indipendentemente dalle dimensioni dell’animale.

  3. Sandro guiducci ha detto:

    Interessante purtroppo non è stato dato rilievo ad una seria ed importante minaccia da indicare quale profilassi sanitaria.
    Denuncia già depositata in comune senza esito.
    Aspettiamoci alla maniera italiana ” il morto ” aspettiamo che qualcuno assuma la malattia di Lyme sperando non sia un bambino oppure che qualche altro, forse cane, venga colpito dalla paralisi dal morso della zecca.
    Dopo … cercheremo soluzioni …. magari quelle già adottate in molte parti della Sardegna anche ad alto indice di soggiorno con allontanamento/abbattimento.

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