Proposta

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Riprendo lo scambio di idee e informazioni iniziato sul sito il 18 ottobre e che riguardava il patto territoriale. Per patto territoriale intendo la legge 1962/1996, articolo 2, che incoraggia e regola la programmazione negoziata, cioè un patto che è un contratto fondato su obbligazioni precise e giuridicamente vincolanti tra Comune, soggetti imprenditoriali e utenti, in questo caso i partecipanti di CP.

Per uscire dal libro dei sogni e dalle dichiarazioni di buona volontà, occorre uno strumento di carattere obbligatorio con il quale le parti si impegnano, assumendo obblighi precisi e negoziali, a svolgere attività e a regolare i loro rapporti, vincolandoli al patto. In tutti i documenti che leggo non trovo mai un riferimento contrattuale: è necessario uscire dalla logica delle belle parole, delle pie intenzioni, o delle dichiarazioni politiche generiche, per arrivare ad un contratto che niente ha a che fare con le convenzioni che lasciamo alle nostre spalle. Con le opportunità e i limiti che hanno dimostrato.

Quelle riflessioni sintetizzate nel documento pubblicato sul sito ufficiale il 18 ottobre non trovano corrispondenza e uguale rigore concettuale (parliamo pur sempre dei rapporti con il Comune) in nessuno dei documenti che sono circolati.

A tre settimane dall'Assemblea occorrerebbero, oltre alla enunciazione delle questioni irrisolte, proposte precise sulla complessa gestione di Costa Paradiso.

Il documento sulla gestione,nonché sulle controverse questioni di lungo periodo, e' stato elaborato già nel mese di settembre da un gruppo di lavoro che fa riferimento a Francesco Pittalis. Nei prossimi giorni daremo il via alla sua pubblicazione, che e' stata più volte rinviata per accogliere ulteriori contributi, ma anche nella aspettativa che si creassero le condizioni per un'ampia condivisione. Appare comunque manifesto che a 20 giorni dal voto sembra sempre più remota la possibilità di arrivare in assemblea con proposte condivise e anche tecnicamente molto dettagliate persino sui temi principali (rapporti negoziati con il comune, realizzazione e gestione delle opere infrastrutturali, statuto di CP, che oltre all'ossessione della natura giuridica disciplini, mantenendo o contraddicendo la prassi corrente circa i criteri di rappresentanza e di voto, la tutela dell'attività economica a CP e contemporaneamente la tutela del credito della Comunità verso i partecipanti).

Preso atto del poco tempo a disposizione, si tratta di realisticamente identificare un periodo, il più breve possibile ( otto o nove mesi), sufficiente per presentarsi ad una Assemblea Costituente che affidando la gestione ad una governance completamente rinnovata abbia gli strumenti per dare impulso a CP, rassicuri i partecipanti, ponga le premesse per un lungo periodo di stabilità nella certezza dei presupposti giuridici e gestionali.

L'Assemblea sovrana del 26 novembre dovrebbe fine da ora, con il consenso di tutte le componenti rappresentative, deliberare il periodo della futura assemblea straordinaria, prevedendo inoltre che all'odg vi sarà il rinnovo delle cariche.

In pratica elegge ora un CdA concertato che ha due mandati dall'Assemblea: elaborare il progetto (patto territoriale, statuto, governance, ....) da sottoporre all'Assemblea straordinaria estiva;assicurare nella trasparenza verso tutti i partecipanti la gestione, riferendo il 26 novembre in Assemblea in modo esauriente contenuti e criteri di gestione delle questioni correnti che vanno portate necessariamente a conclusione nei prossimi mesi assumendosene la responsabilità. Assicurando con le competenze esistenti, e senza decisioni di carattere straordinario non previste dall'Assemblea,un transito prudente ma spedito e senza pregiudizio per nessuno verso il

futuro.

In attesa dell'auspicabile benefico shock di un integrale rinnovamento della governance di CP

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